Viene
dall'Africa il piccolo cane che non abbaia
Il
Basenji è una razza affascinante e robusta, ma
adatta solo a chi può fornirgli spazio e possibilità
di movimento
Di
Luisa Ghetti Mati*
L'amicizia
fra uomo e Basenji si perde nella notte dei tempi.
Piccoli canidi con la coda arricciata sulla schiena
sono raffigurati nelle scene di caccia delle pitture
rupestri primitive in Libia. Gli antichi egizi li
amavano a tal punto da raffigurarli in scene di
guerra accanto al Faraone, o in affreschi di vita
quotidiana. Prendendoli come simbolo per raffigurare
Anubi, una delle loro più importanti divinità e
mummificandoli alla loro morte, per portarli con sé
nella vita dell'Aldilà. A fine Ottocento gli
esploratori inglesi, durante le spedizioni in Centro
Africa, furono colpiti da questi strani cagnetti,
amici silenziosi degli indigeni pigmei che li
usavano per la caccia con le reti della selvaggina.
Di
forme immutate per migliaia di anni
Portati, dopo numerose peripezie, in Gran
Bretagna i primi esemplari, vennero chiamati
Basenji dal responsabile dello zoo di
Londra. L'interesse per questa strana razza
crebbe un po' in tutto il mondo, soprattutto
in America e nei Paesi Scandinavi. Si scoprì
come questa fosse vissuta a fianco dell'uomo
per migliaia di anni, senza subire
modificazione fisica, mantenendo inalterato,
inoltre, nonostante il susseguirsi delle
epoche storiche umane, lo spirito di
amicizia-collaborazione nato nella
preistoria. E' probabilmente questo legame
ancestrale, e il fatto che tutti i Basenji
guardano l'uomo sempre negli occhi, ciò che
affascina e colpisce coloro che si
innamorano di questa razza, pur non
conoscendola, se non come quella dei
"cani che non abbaiano". Il
Basenji pesa intorno ai 10 Kg ed è alto
circa 40 cm. I maschi hanno un'altezza
leggermente maggiore e sono più pesanti,
oltre a mostrare una mascella più
accentuata.
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Pelo
inodore e sottile come la seta
Il loro pelo è corto e sottile come la
seta, e non ha alcun odore. Si tratta di una
razza molto pulita ma che odia l'acqua e
preferisce pulirsi come i gatti. Gli
esemplari possono essere, dal punto di vista
della colorazione, fulvi, tricolori neri,
neri, tigrati fulvi con sempre estremità
delle zampe, estremità della coda e collo o
parte del collo bianchi. In Italia esistono
solo Basenji fulvi e tricolori neri. Il loro
passo è molleggiato, con orecchie piccole
ed erette fin dal primo mese di vita, coda
arrotolata ad anello sulla schiena (è
difetto la mancanza di questa
caratteristica, come gli occhi chiari o la
pigmentazione troppo chiara). Il
tronco-gambe, per lo standard, deve
rientrare in un quadrato ideale.Gli occhi
devono essere scuri e marcati, sulla fronte,
e, neo momenti di attenzione, devono essere
ben visibili le "rughe" tipiche
del loro sguardo corrucciato. Si tratta di
un cane adatto per chi ama il particolare,
per chi cerca un amico, non sottomesso, che
potrà essere conquistato solo con fermezza
unita a dolcezza . Si tratta, comunque, di
una razza che ha bisogno di spazio,
movimento e compagnia. Il Basenji è un cane
che ama stare al sole e in luoghi alti, dove
può appagare la sua perenne curiosità
verso il mondo che lo circonda. Proprio per
quest'ultima sua caratteristica non è
consigliabile lasciarlo libero in luoghi
aperti, se non bene educato.
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Emette
particolari vocalizzi
Non ha, però, bisogni particolari di razza in
quanto molto robusto e di veloce sviluppo nella
crescita. Ideale per un appartamento grande o una
casa con giardino recintato, non ha cattivi odori
(neppure quando piove), in quanto, come abbiamo già
detto, si pulisce da solo. Al contrario di tutti gli
altri cani non abbaia, limitandosi, ma solo nei
momenti più particolari, ad emettere vocalizzi
detti "jodel". E' molto allegro ed
amichevole con tutti (umani e non) ma se allevato
solo, senza contatti sociali, può mostrarsi timido
e ritroso nei confronti del "nuovo",
retaggio questo dei suoi lontani antenati selvatici.
Non sempre è ubbidiente, non almeno nel modo che ci
aspettiamo da un cane: ma il Basenji non è un cane.
Le femmine vanno in calore una volta sola all'anno
in autunno: le nascite dei cuccioli, in tutto il
mondo, avvengono, quindi, solo nei mesi invernali.
Negli esemplari italiani, con pedigree, non sono
state riscontrate malattie tipiche se non quelle
delle altre razze canine.
Nessun
problema se mangiano ossa
Negli esemplari di "dubbia
provenienza" c'è il rischio di
incorrere in diverse patologie dovute alla
consanguineità o all'incrocio di animali
malati esclusi dalla selezione fatta, fin
dall'inizio del '900, dagli allevatori seri
d'Europa e d'America. Ha un fabbisogno
calorico giornaliero minore rispetto a
quello di un cane di altra razza ma della
stessa taglia. Amano e possono, senza alcun
pericolo per la propria salute, mangiare
qualunque tipo di osso, anche quelli di
pollo e coniglio. Se alimentati a
"pappa secca" fin quando sono
cuccioli sono consigliate tre dosi
giornaliere. E' importante, però, non
eccedere perché, soprattutto nell'età
dello sviluppo, tendono ad ingrassare. Da
adulti è opportuno somministrare un unico
pasto al giorno. Nel periodo estivo si può
diminuire la dose giornaliera sostituendone
una parte con riso soffiato misto a verdure,
mentre d'inverno si può usare una
"pappa" più vitaminica, senza però
aumentare mai la dimensione complessiva del
pasto.
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*www.basenji.it
e-mail: info@basenji.it
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